Oca nel Tegame di Coccio e Pici al Sugo di Oca

la Ricetta dell'Oca nel Tegame di Coccio e dei Pici con il Sugo d'Oca è antichissima, questa variante di Bolognami proviene dalla famiglia Nannotti, che è la famiglia della Mamma di mio Marito, tramandata per scritto e nel ricordo da più di 200 anni. Originaria della Valdichiana nel Comune di Montepulciano (SI), dove ancora oggi gestisco una piccola parte della loro azienda agricola, fa parte di quelle che non si può preparare tutti i giorni, ma anche una volta veniva preparata in periodi specifici dell'anno, in quanto richiede almeno 4-5 ore tra preparazione e cottura, molto difficile da trovare anche nei ristoranti della nostra zona proprio per questo motivo. Per cui molto ricercata sia per i meravigliosi profumi e sapori che dona al palato e perché introvabile

Oca nel Tegame di Coccio e Pici al Sugo di Oca Tradizione della Valdichiana

Questa antichissima ricetta dell'Oca nel Tegame di Coccio e Pici al Sugo di Oca, come avrete capito è un primo e un secondo piatto, ha il suo maggiore segreto nel tipo di preparazione e di cottura. Infatti, una volta, i Contadini della Valdichiana preparavano questa ricetta in un periodo specifico dell'anno, durante la mietitura e la trebbiatura del grano, cioè nel mese di Giugno e di Luglio, era una delle vivande che davano a pranzo durante il lavoro. Veniva fatto il fuoco in una zona sicura dell'aia, venivano messi i tegami assolutamente di coccio su dei treppiedi di ferro con dentro gli ingredienti, che poi andrò a spiegarvi, si metteva sotto la brace ottenuta dal fuoco vivo e le Massaie (che erano le donne delle famiglie contadine che si occupavano di preparare il mangiare e organizzare la dispensa), che per quell'occasione di media erano tra le quattro e le sei, con tutta calma, iniziando la mattina presto, preparavano questa meraviglia unica. E' essenziale il tegame di Coccio in quanto dona quei sapori e profumi, che oramai ci siamo dimenticati, ma che con i suo metodo di cottura non stressa gli ingredienti, sarebbe essenziale anche la brace perché contribuisce a tutto quello che sopra ho spiegato, ma visto che è la cosa più difficile da organizzate, adoperate la vostra cucina nel sistema che vi permette l'uso del tegame di Coccio, non è uguale ma comunque si ottiene un eccellente risultato anche cosi

Ingredienti per Oca nel Tegame di Coccio e Pici al Sugo di Oca

Quantità per 4-6 Persone

1 Oca con le sue Rigaglie

500gr di Pici Freschi della Val di Chiana Bolognami

250gr di Carne Macinata di Suino

250gr di Carne Macina di Vitello

250gr di Rigaglie di Pollo Miste

4 Salsiccia Fresca da Suino Brado Toscano Bolognami

2 Kg di Pomodori Pelati Sanmarzani

Olio Extra Vergine di Oliva Santa Margherita Bolognami

1 Carota

1 Sedano

1 Cipolla Bianca

6 Spicchi di Aglio

1 Ciuffo di Prezzemolo

10 Foglie di Basilico

4 Foglie di Alloro

4 Foglie di Salvia

1 Rametto di Rosmarino

6 Bacche di Ginepro

300ml di Vino Rosso di Qualità

Sale Quanto Basta

Pepe Nero Quanto Basta

Preparazione Oca nel Tegame di Coccio e Pici al Sugo di Oca

Per prima cosa organizzate tutti gli di ingredienti, mettete in un sacchetto di tessuto leggero la salvia, l'alloro, il rosmarino e le bacche di ginepro e chiudete cucendo per non farli uscire durante la cottura. Passate i Pomodori Pelati al Mixer e sminuzzateli. Preparate il soffritto, che deve essere abbondante, tritando la carota, il sedano, la cipolla e l'aglio. Smontate un petto dell'Oca e toglietegli la pelle e macinatelo con il trita carne insieme alle rigaglie dell'Oca e a quelle di Pollo. Tagliate l'Oca a pezzi non moto grandi. Iniziate mettendo l'Olio Extra Vergine di Oliva Santa Margherita Bolognami nel Tegame di Coccio (che è essenziale per la buona riuscita della ricetta) aggiungete le verdure e iniziate a soffriggere, appena la cipolla diventa trasparente, mette giù tutta la carne macinata, le salsicce fatte a piccoli pezzi e il sacchetto con gli odori, girate un attimo e aggiungete anche i pezzi dell'Oca. Appena bolle regolate di sale e pepe e aggiungete il prezzemolo e il basilico tritati e sfumate subito con il Vino Rosso, meglio se Nobile di Montepulciano, appena evaporato il vino, togliete il sacchetto con gli odori e aggiungete il pomodoro. A questo punto fate bollire fino che il pomodoro non perde tutta la sua acqua e si asciuga. Quando vedete che la carne si stacca dalle ossa l'Oca è pronta e anche il suo sugo. Togliete i pezzi dell'Oca e riponeteli in un altro tegame di Cocco e lasciate il sugo nel tegame dove l'avete cotta. Preparate una pentola con abbondante acqua salta, quando bolle aggiungete un filo di Olio di Oliva e mettete dentro i Pici, scolateli al dente e metteteli nel tegame con il sugo dove precedentemente avete cotto l'Oca (se vedete che il sugo è troppo conservate quello in eccesso per un altra occasione) fate saltare un attimo per insaporire bene il tutto. Una volta fini Pici servita l'Oca che nel frattempo avrete mantenuto tiepida nel tegame, se si fosse freddata troppo scaldatela un attimo dentro il forno. Due piatti eccezionali che mi riportano alla vera storia della cultura contadina della Toscana Chianina. Un meraviglioso Buon Appetito a tutti

Vino Consigliato per l'Oca nel Tegame di Coccio e Pici al Sugo di Oca

Vi consiglio di berci assolutamente un Vino Rosso che racchiude tutta la tradizione di questi due piatti e si abbina perfettamente, il Briareo Nobile di Montepulciano Riserva Cantina del Redi, è prodotto con uve Sangiovese, raccolte a piena maturazione sui vigneti lungo le colline di Montepulciano con sistema di allevamento a guyot e cordone speronato. Le uve raccolte e selezionate manualmente una volta in cantina, vengono sofficemente pigiate, poi avviene la fermentazione con macerazione sulle bucce a temperatura controllata per almeno 15 giorni. Nel bicchiere si presenta di color rosso rubino intenso con riflessi granati. Al naso è Ricco e complesso, dalle note di frutta rossa matura e vaniglia. In bocca è di buona concentrazione, elegante nei suoi componenti, che rivelano all’assaggio, un finale armonico nonostante una leggera e piacevole nota tannica. Va servito a una temperatura di 18° Gradi